Per poter sfruttare il calore residuo proveniente da un impianto di cogenerazione annesso ad un impianto biogas, deve essere presente, adiacente all’impianto o molto vicina ad esso, una potenziale utenza con un fabbisogno di energia termica a bassa temperatura.

Il calore residuo può essere utilizzato per utenze indipendenti dall’impianto di biogas:

  • Riscaldamento di edifici: con basse temperature di esercizio attorno agli 80-90°C;
  • Riscaldamento di serre con sistemi appostiti di diffusione del calore;
  • Caseificio: per operazioni di pastorizzazione, lavaggio, sterilizzazione ecc…;
  • Essiccazione di cereali: per ottenere valori di umidità della granella inferiori al 15% in modo da non compromettere la conservabilità della derrata;
  • Allevamento: in genere di specie che richiedono grandi quantitativi di calore (es. tacchini).

Oppure può essere utilizzato per processi/trattamenti direttamente collegati all’impianto di produzione di biogas:

  • Essiccazione del digestato: per successive fertilizzazioni o altri usi in campo agronomico;
  • Termofilia: trattamenti termici di vario genere;
  • Trattamenti termici alla biomassa in ingresso: per aumentare l’efficienza di produzione del biogas;
  • Nitrodenitrificazione: per ridurre il quantitativo azotato del digestato;
  • Strippaggio: trattamento chimico fisico di desorbimento con risultati simili alla nitrodenitrificazione.