Tra le decisioni della Giunta regionale del 14 dicembre figura l’adozione del nuovo Piano di tutela delle acque, che viene ora trasmesso al Consiglio per l’approvazione definitiva.

“Abbiamo completato un lavoro indispensabile, grazie alla concertazione con i diversi portatori di interesse sviluppata nell’ultimo anno”, rileva l’assessore all’Ambiente, Alberto Valmaggia, che evidenzia che “i dati mettono il Piemonte al primo posto nella Pianura Padana, che però sconta i problemi legati all’essere l’area più industrializzata del Paese. Ma ci sono larghi margini di miglioramento sui quali intendiamo intervenire”.

La qualità delle acque in Piemonte è buona nel 55% dei fiumi e dei laghi, una percentuale superiore alla media europea che si attesta sul 43%, e lievemente migliore anche rispetto alle altre aree del bacino padano. Questo grazie a un grande lavoro che la Regione ha fatto negli ultimi anni sulle reti di depurazione. Ma la situazione però non è altrettanto positiva nella falda superficiale, dove la qualità risulta scarsa nell’82% del totale in quanto si scontano gli effetti passati dell’inquinamento in agricoltura e legato all’urbanizzazione. Bene invece la falda profonda, che risulta di qualità buona all’83%.

Il Piano andrà a sostituire il precedente del 2007 e fa seguito alla redazione del secondo Piano di gestione del distretto idrografico del Po, predisposto in collaborazione con l’Autorità di bacino distrettuale. Si tratta di uno strumento fondamentale per rafforzare la resilienza degli ambienti acquatici e degli ecosistemi connessi e per affrontare gli effetti del cambiamento climatico.

Nello specifico, il nuovo documento, coerente con il Piano paesaggistico regionale annovera tra i suoi principali obiettivi: il monitoraggio e classificazione dei corpi idrici, la qualità ambientale, l’individuazione delle aree di specifica tutela e ad elevata protezione, delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola e da prodotti fitosanitari, le zone di protezione delle acque destinate al consumo umano e delle aree di salvaguardia delle acque minerali e termali, le caratteristiche qualitativa e quantitativa degli scarichi, gli interventi di infrastrutturazione, progettazione e gestione degli impianti di depurazione, la tutela delle aree di pertinenza dei corpi idrici, la tutela degli acquiferi profondi, il deflusso ecologico e deflusso minimo vitale, il riequilibrio del bilancio idrico e le misure per il risparmio idrico.

Fonte: PiemonteInforma