L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha recentemente diffuso i dati relativi al livello di emissione di sostanze nocive stabiliti dalla Direttiva 2016/2284/UE National Emission Ceilings (NEC).

In Italia la Direttiva è entrata in vigore dal 17 luglio scorso attraverso il D.L. attuativo che ha individuato i livelli indicativi di emissione per il 2025. Il nuovo Decreto abroga il decreto legislativo 171/2004, ma resta ferma fino al 31 dicembre 2019 l’applicazione dei limiti nazionali di emissione da esso previsti (Art. 11).

L’obiettivo strategico è il miglioramento della qualità dell’aria nell’Unione attraverso l’indicazione di percentuali di riduzione delle emissioni nazionali applicabili dal 2010 in poi a ossidi di azoto (NOx); anidride solforosa (SO2); composti organici volatili non metanici (COVNM); ammoniaca (NH3), e dal 2020 anche per polveri sottili (PM2,5), conformemente agli impegni nazionali di riduzione delle emissioni che derivano dalla versione rivista del Protocollo di Goteborg.

Dal Rapporto emerge che nel 2016:

  • le emissioni degli inquinanti atmosfericiNOx, NH3, SO2, COVNM, sono diminuite nel complesso nell’UE dal 2010;
  • le emissioni di NOx sono diminuite del 3,7%, ma Austria e Irlanda le hanno superate rispettivamente del 3% e del 40%, mentre in termini assoluti, i maggiori produttori di NOx nel 2016 sono stati la Germania, seguita da Gran Bretagna e Spagna;
  • tutti gli Stati membri hanno raggiunto i massimali previsti per la SO2, diminuita del 16%, con Polonia, Germania e Spagna Paesi maggiori emettitori –  per il terzo anno consecutivo, tuttavia, le emissioni di NH3 sono aumentate in tutta l’UE ( +0,5% rispetto al 2015; +2% nel periodo 2014-2016) a causa delle emissioni riportate nel settore agricolo, in particolare sono aumentate in 15 Stati membri dell’UE;
  • le emissioni di COVNM sono diminuite dell’0,4% rispetto all’anno precedente, con 16 Stati membri che hanno comunicato riduzioni, ma l’Ungheria ha aumentato il suo massimale del 3% e tra i principali emettitori c’è l’Italiache segue la Germania e precede la Gran Bretagna;
  • la Direttiva NEC non include massimali al 2010 per ilPM2,5, in riduzione dello 0,8% rispetto al 2015 (17 Stati membri hanno comunicato riduzioni) con la Francia maggior emettitore, seguita da Italia e Polonia.

Fonte: www.regionieambiente.it