Ad oggi il 33% del suolo mondiale può considerarsi altamente degradato e una media di 15 ettari al giorno vengono “consumati” da opere edilizie e di urbanizzazione.

Il suolo è il principale fattore di produzione in agricoltura ma è anche un importante elemento di contrasto ai cambiamenti climatici e rappresenta un’indispensabile riserva per la biodiversità.

È risaputo che una corretta gestione di prati, pascoli e seminativi contribuisce alla riduzione globale delle emissioni di carbonio grazie alla capacità del suolo di immagazzinare l’elemento climalterante (globalmente ben 1550 miliardi di tonnellate di carbonio stoccate).

Troppo spesso però assistiamo a fenomeni di degrado, abbandono, inquinamento, eccessivo sfruttamento e cementificazione della risorsa con enormi danni alla biodiversità e alla sicurezza umana e ambientale; ad oggi il 33% del suolo mondiale può considerarsi altamente degradato e una media di 15 ettari al giorno vengono “consumati” da opere edilizie e di urbanizzazione.

Spinti dall’obiettivo di promuovere l’uso sostenibile del suolo e delle sue risorse, Legambiente, ISPRA, CIA, CCIVS, Crea e altri enti pubblici e privati italiani, francesi e croati, hanno dato vita al progetto europeo denominato “SOIL4LIFE”. Il progetto, cofinanziato dall’UE con il programma Life, ha come obiettivo quello di preservare il suolo attraverso studi, analisi e interventi (anche normativi) per fermare il consumo e il degrado della risorsa e sensibilizzare le istituzioni europee e dei singoli Stati sulla necessità di elaborare un piano comune di intervento per garantire la difesa del suolo.