I proprietari e i conduttori di fondi agricoli hanno tempo fino al 31 gennaio per comunicare agli organi preposti eventuali variazioni tra colture indicate nei certificati catastali presenti all’Agenzia del Territorio e quelle effettivamente praticate.
In caso di variazione, l’agricoltore è tenuto a compilare un apposito modulo all’Agenzia delle Entrate entro il 31 gennaio 2019. I mutamenti hanno effetti sul valore del reddito dominicale e agrario, utilizzati per il calcolo dell’IRPEF.
È possibile eseguire la denuncia di variazione utilizzando il Modello 26 (in allegato) oppure seguendo le produce dure telematiche del software DOCTE 2.0. In ogni caso la dichiarazione va presentata al competente ufficio provinciale – Territorio dell’Agenzia.
A partire dal 1 gennaio 2017, la comunicazione di variazione non è più obbligatoria se l’utilizzazione del suolo agricolo è stata dichiarata ad un Organismo Pagatore, l’ente preposto per l’erogazione dei contributi agricoli; in quarto caso le comunicazioni pervenute ad Agea aggiornano automaticamente i dati presenti in archivio.
In seguito all’aggiornamento, l’Agenzia delle Entrate pubblica nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana un comunicato con l’elenco dei Comuni interessati dalle variazioni colturali.
L’ultimo comunicato è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre 2018.
Per i 60 giorni successivi alla pubblicazione del comunicato, l’Agenzia rende disponibili gli elenchi delle particelle interessate dall’aggiornamento.
E’ possibile consultare l’elenco delle particelle interessate da queste variazioni colturali:
- presso gli uffici provinciali – Territorio
- presso il Comune interessato, nei 60 giorni successivi alla pubblicazione del comunicato nella Gazzetta Ufficiale
- con il servizio di consultazione online.
Gli utenti possono segnalare eventuali incongruenze tra le informazioni da loro dichiarate e quelle presenti nella banca dati del Catasto terreni, mediante una richiesta di rettifica.