La potatura invernale (o al bruno) è indispensabile per equilibrare vigoria e produttività della pianta, facendo assumere alla stessa la struttura ideale in base alla forma di allevamento utilizzata, ottimizzando la difesa fitosanitaria.
La potatura deve essere calibrata in base alla vigoria della pianta: tagli troppo corti su piante vigorose non faranno altro che aumentare lo squilibrio tra parte riproduttiva (grappolo) e parte vegetativa (foglie e tralci), compromettendo le caratteristiche quanti/qualitative del raccolto. Non è consigliabile anticipare eccessivamente gli interventi di potatura in quanto si renderebbe sensibile la pianta alle possibili gelate.
Per evitare che i tralci eliminati diventino possibili fonti di inoculo di malattie fungine e non, è consigliabile la bruciatura dei sarmenti o la loro trinciatura (da effettuare solo in vigneti completamente sani). Per valorizzare al meglio la biomassa eliminata è consigliabile, laddove possibile, imballare gli scarti di potatura che possono essere utilizzati come combustibile per gli impianti di riscaldamento.
Nel caso in cui i tagli di potatura interessino tralci di diametro elevato, per prevenire possibili attacchi patogeni, è consigliabile cospargere la superficie con mastici o poltiglia bordolese concentrata.
Le corrette operazioni di potatura invernale, accompagnate da bilanciati interventi di difesa agronomica, possono ridurre considerevolmente gli attacchi da mal dell’esca, eutipiosi, escoriosi, marciume nero degli acini e alcune virosi.