Con il termine di acquacoltura sono comprese tutte le diverse forme di allevamento degli organismi acquatici vegetali e animali, in ambienti di acque dolci, salmastre e marine, che affondano le loro radici in tempi molto antichi.
L’acquacoltura può assumere forme diverse in considerazione degli ambienti e delle diverse tecnologie adottate. Esiste un’acquacoltura estensiva (senza apporto di alimento dall’esterno), intensiva (dove l’alimento è fornito dall’esterno sottoforma di mangimi industriali) e di forme intermedie semi-estensive.

L’acquacoltura è un’attivitè che ha una solida tradizione in Piemonte, ma che si trova a doversi confontare con una situazione caratterizzata da una realtà in evoluzione e con un mercato sempre più complesso in grado di determinare difficoltà riguardo la gestione aziendale, le attese dei consumatori, la politica dei prezzi e la distribuzione.

L’acquacoltura biologica è un sistema di allevamento che ha come obiettivo il rispetto dell’ambiente acquatico e terestre interessato, degli equilibri naturali, della biodiversità e del benessere animale, proteggendo al contempo la salute dell’operatore e del consumatore. A differenza dell’acqualcoltura tradizionale, i principi colturali del biologico escludono l’impiego di pratiche di allevamento intensive a circuito chiuso, limitano l’uso di medicinali veterinari chimici di sintesi, favoriscono l’impiego di materiali e attrezzature riciclabili e vietano l’uso di OGM.


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