Gli effetti di cambiamenti climatici non si ripercuotono solamente sulla disponibilità delle risorse ma anche sulle produzioni agricole, che a causa del surriscaldamento hanno subito perdite di raccolto pari al 25% per ogni grado in più di riscaldamento globale della superficie, in particolar modo nelle zone temperate del pianeta.
I patogeni agricoli, parallelamente alla diminuzione delle produzioni, rischiano di compromettere ulteriormente l’agricoltura; l’innalzamento delle temperature infatti aumenta il metabolismo degli insetti stimolandoli ad una crescita più rapida e accrescendo il loro tasso di riproduzione, favorendo lo sviluppo di più generazioni all’anno.
Popolazioni più grandi di patogeni avranno bisogno di disponibilità alimentari altrettanto più elevate, rischiando di decimare le produzioni agricole e costringendo gli agricoltori ad un uso massiccio di prodotti chimici.
Le colture più minacciate saranno quelle del frumento e del riso.