L’impermeabilizzazione dei suoli è considerata dalla Commissione Europea come uno dei maggiori processi di degrado del suolo. Questa pratica causa la costante copertura di un area di terreno con materiali impermeabili artificiali, come asfalto e cemento.
Uno degli impatti principali dovuti all’impermeabilizzazione del suolo è la forte pressione esercitata sulle risorse idriche, che causa cambiamenti nello stato ambientale dei bacini di raccolta delle acque, influenzando gli ecosistemi e sulla disponibilità idrica delle zone limitrofe.
Il ridotto assorbimento del suolo, diminuisce l’infiltrazione dell’acqua piovana e causa una serie di problemi legati al ciclo naturale del risorsa idrica e alle attività che ne usufruiscono. Maggiori infiltrazioni limitano i rischi dovuti alle alluvioni, diminuiscono la salinizzazione dei terreni e riducono la dipendenza dagli impianti artificiali (bacino) per la raccolta e l’utilizzo delle acque.
In questo modo la capacità del suolo (e della vegetazione) di trattenere acqua permette di immagazzinarla temporaneamente invece di raccogliere, canalizzare e depurare lo scolo. Al contrario nelle città dove il suolo è molto impermeabilizzato, la capacità del sistema fognario può non risultare sufficiente per l’elevato deflusso idrico, provocando inondazioni in superficie.
Ulteriori problemi legati all’impermeabilizzazione dei suoli sono legati alla biodiversità, alla sicurezza alimentare, alla qualità della vita e al ciclo del carbonio.