La diversificazione delle colture dedicate a fini energetici è importante per evitare situazioni di omogeneizzazione del territorio e condizioni di limitata biodiversità dei sistemi agroforestali.

I criteri di scelta delle nuove specie utilizzabili per la produzione di energia possono riguardare parametri legati alle caratteristiche colturali delle nuove essenze (tasso di crescita, capacità produttiva, competitività con le malerbe ecc. …) oppure può essere considerata la cosiddetta “Energy Ratio” che misura il rapporto tra energia spesa e prodotta dalla coltura.

Le specie più vocate alla produzione energetica per la fascia settentrionale della penisola italiana sono sorgo, colture legnose (pioppo, salice e robinia) e le specie erbacee pluriennali come Miscantus spp e Arundo Donax.

Maggiori informazioni su questo argomento sono reperibili nel bollettino tecnico redatto da Finagro.