L’andamento climatico dell’annata agraria 2018 ha condizionato notevolmente le produzioni agricole: il periodo è stato contraddistinto dal freddo primaverile, da abbondanti piogge cadute tra primavera e fine estate e da un’estate siccitosa.
Le coltivazioni che hanno risentito maggiormente dell’altalenante andamento climatico sono stati in cereali (orzo e grano in particolare) che hanno registrato considerevoli cali di resa a causa sia del ritardo di semina del 2017 sia delle piogge che hanno contrastato la maturazione della granella. Nonostante i prezzi di mercato siano in linea con quelli dello scorso anno, le superfici destinate a cereali sono in calo (-15%) rispetto al 2017, sostituite da leguminose e foraggere.
Le produzioni di mais sono quanti/qualitativamente elevate, anche si registra un calo di superfici seminate a causa degli elevati costi colturali e dell’andamento incerto del prezzo di mercato della granella.
L’assenza di fenomeni atmosferici avversi ha favorito la coltivazione del riso che, seppur con un calo di superfici coltivate, ha mantenuto stabile la qualità del prodotto.
La produzione viticola ha registrato produzioni di notevole importanza sia per la quantità che per la qualità delle uve raccolte.
Per quanto riguarda la frutticoltura piemontese, l’annata 2018 ha favorito alcune coltivazioni rispetto ad altre. Buona la produzione di mele, pere e piccoli frutti mentre a risentirne maggiormente sono state le produzioni di kiwi, mirtilli e albicocche. Un capitolo a parte va riservato alla peschicoltura (piemontese e italiana) che soffre, oltre che dell’andamento incerto del clima, di una profonda crisi di settore che sta mettendo a dura prova gli agricoltori a causa dei bassi prezzi di mercato con cui vengono pagati i raccolti.
L’annata orticola ha registrato una buona produttività per le coltivazioni estive mentre per le colture primaverili è stato decisamente limitante il freddo, che ha penalizzato le produzioni.