Il tetto agli aiuti “de minimis” che ogni Stato concede alle aziende agricole indipendentemente dall’avvallo di Bruxelles, salirà da 15.000 a 20.000 euro (con deroghe fino a 25.000 euro) in un triennio.
Secondo Bruxelles infatti il regime “de minimis” ha dimostrato di essere particolarmente utile in tempi di crisi in quanto permette una reazione veloce per aiutare gli agricoltori a superare emergenze, come gap di liquidità temporanei.
Tuttavia, per evitare distorsioni di mercato, la Commissione europea ha fissato gli importi massimi degli aiuti che uno Stato membro può concedere e limiti dei contributi per settore.
Di fronte alle necessità espresse da alcuni Stati membri, la Commissione Ue – a determinate condizioni – consente un aumento sia dell’aiuto per azienda, che può essere portato fino a 25.000 euro, sia del limite nazionale degli aiuti, che per l’Italia passa ad un totale di 815,6 milioni di euro. In questo caso però, gli Stati membri non possono concedere più del 50% dell’importo ad un unico settore produttivo. Inoltre, dovrebbero creare un registro centrale degli aiuti concessi. Il regolamento della Commissione europea entrerà in vigore il prossimo 16 dicembre e si applica fino al 31 dicembre 2027.
Fonte: AnsaAgriUE