La Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero, il 1 febbraio 2019 ha acquisito il programma apistico regionale triennale 2019-2022 (in allegato), il piano di intervento a sostegno degli apicoltori del Piemonte, prima regione italiana per numero di aziende e apiari nel settore.
Il piano apistico regionale è stato redatto dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte insieme ai rappresentanti del mondo agricolo e apistico, e prevede le seguenti tipologie di intervento: assistenza tecnica agli apicoltori nella produzione e commercializzazione; lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare; razionalizzazione della transumanza; misure di sostegno ai laboratori di analisi dei prodotti dell’apicoltura al fine di garantire la qualità dei prodotti; misure di sostegno del ripopolamento del patrimonio apistico dell’Unione; collaborazione con gli organismi specializzati nella realizzazione di programmi di ricerca applicata nei settori dell’apicoltura e dei prodotti dell’apicoltura; miglioramento della qualità dei prodotti al fine di una maggiore valorizzazione sul mercato.
“Nella recente rivisitazione della legge regionale sull’agricoltura si valorizza sempre più il settore dell’apicoltura, un comparto in costante crescita – specifica l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero – non solo per la produzione del miele e di altri prodotti dell’alveare, quali propoli, polline, pappa reale, ma anche per la sua rilevanza ambientale e di monitoraggio costante sullo stato di salute dell’ambiente e per la valorizzazione economica dell’impollinatore”.
La nuova legge quadro sull’agricoltura interviene sul ruolo multifunzionale dell’apicoltura, sulla lavorazione, trasformazione e confezionamento dei prodotti agricoli di esclusiva provenienza aziendale, sugli obblighi, la vigilanza e le sanzioni in materia di apicoltura.
ll numero attuale di apicoltori in Italia è di 53.626 unità con circa 1.226.679 arnie detenute (dati 2017 – Anagrafe apistica nazionale). Negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo mutamento della base produttiva, con una diminuzione del numero di produttori a fronte di un aumento del numero di alveari gestiti da ciascun operatore.
In Piemonte il settore apistico negli ultimi cinque anni ha avuto uno sviluppo sia per il numero di alveari allevati, sia per il numero di aziende attive. Dal 2001, anno in cui si registravano 2.701 aziende con 88.276 alveari allevati si è passati nel 2017 a 5.612 aziende che conducono 18.982 apiari con 199.315 alveari (fonte Anagrafe apistica nazionale).
Programma triennale per il settore apistico 2019-2022
Fonte: Regione Piemonte